La tempera è forse la più antica tecnica pittorica: la usavano già gli uomini preistorici, che mescolavano terre di vario colore con sostanze vegetali e animali per realizzare l’impasto che poi stendevano sulle rocce.
Nel Medioevo, fino al Quattrocento, si usavano colori composti di polveri chiamate pigmenti che venivano legate con tuorlo d’uovo, latte, lattice di fico. Il colore così ottenuto veniva steso a pennellate finissime su tavole di legno preparate con un sottile strato di gesso.
Oggi i colori a tempera sono confezionati in tubetti, si diluiscono con acqua e si possono mescolare tra loro dando origine ad una varietà illimitata di tinte. I supporti su cui dipingere possono essere tantissimi: il cartone, il cartoncino e la carta in genere, il compensato, la tela, ecc.
Si lavano facilmente dai tessuti (con buona pace di chi, a casa, si occupa del bucato…) e i tempi di asciugatura sono molto rapidi: tutte queste caratteristiche ne fanno il mezzo ideale per un laboratorio di pittura per ragazzi.

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La pittura è un mezzo molto efficace per imparare a coordinare tra loro pensiero, azione ed emozione, tre aree tra le quali non dovrebbero esistere distinzioni nette: la dimensione creativa, infatti, è posseduta da tutti gli individui, è educabile e la si perfeziona attraverso una precisa attività didattica.
Il linguaggio pittorico è allo stesso tempo espressione e regola, possibilità di sbrigliare la fantasia e l’immaginazione e metodo per imparare ad organizzare e gestire il tempo a propria disposizione, a prendersi cura del proprio materiale.
Obiettivo di un laboratorio di pittura è quindi di fornire ai ragazzi quelle competenze espressive, sia teoriche che pratiche, che consentiranno loro di prendere coscienza delle proprie attitudini e capacità di comunicare utilizzando i linguaggi visivi e artistici.

Il primo elaborato a tempera che faccio realizzare ai miei alunni, riguarda la composizione modulare geometrica.

In questo esercizio, i contorni da riempire sono regolari e non troppo piccoli (anche se qualcuno, più temerario, si lancia da subito a disegnare figure più complesse e impegnative).
Durante il secondo anno si affrontano le tematiche riguardanti il colore, e la pittura a tempera dà modo ai ragazzi di sperimentare le mescolanze tra colori primari per ottenere i secondari e i terziari, nonché di scoprire la differenza tra colori caldi e freddi e di imparare ad ottenere diverse tonalità aggiungendo bianco o nero al colore puro.

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Durante la classe terza, infine, si arriva a studiare le opere di un pittore come Vincent Van Gogh. provando a copiare i suoi quadri. Un modo per “entrare” nell’opera e comprendere un artista in modo molto più diretto rispetto allo studio della sua biografia.

 

(altre immagini sono visibili al seguente indirizzo:

http://art-e-blog.blogspot.it/2016/02/laboratori-scuola-la-pittura-tempera.html )